Sono iniziati a Pavia gli appuntamenti della città con la vita e le opere di Alessandro Rolla, violista e violinista pavese, didatta e compositore di cui si celebra il 260° della nascita.
La novità di quest’anno è la ricchezza dell’offerta degli eventi proposti, data da una felice collaborazione tra diversi soggetti cittadini, dal Teatro Fraschini al Conservatorio Vittadini, fino al Comune e ai Musei Civici.
Ci siamo anche noi, noi di Perepepé.
Sì perché qualche mese fa, come raccontavamo in un vecchio post, ci è squillato il telefono e ci hanno commissionato uno spettacolo: su Alessandro Rolla ovviamente.
Quando pronuncio e scrivo il verbo commissionato mi atteggio vagamente a Mozart, si nota?
Ne riparleremo presto perché lo spettacolo è il 14 febbraio e ci stiamo appunto lavorando.
Stamattina mi trovavo nel rinnovato Cinema Teatro Politeama, che ora ha 100 posti in meno ma un palco meravigliosamente ampio (sebbene ancora spoglio in fatto di quinte e luci). Due storiche della musica stavano presentando Rolla a una platea di studenti delle superiori.
A un certo punto, poco prima dell’inizio, entrano due maestre con una terza elementare.
Doveva esserci stato un piccolo equivoco. Le maestre cercavano il nostro spettacolo ma erano capitate… un mese prima.
I bambini bravissimi eh, ma un filino annoiati (e li capisco) si sono zittiti tutti solo quando il M.o Torciani e i suoi allievi hanno suonato scale e duetti acrobatici di Rolla.
Poi la loro inquietudine rumorosa cresceva e allora mi sono messo la tutina da super eroe civico e li ho salvati.
In realtà parlando com le maestre, svelando l’equivoco e conducendoli fuori, ho salvato i ragazzini dalla noia e il resto della mattinata dal rumoreggiare dei bambini.
Le maestre nell’atrio del Politeama mi hanno chiesto di dare io stesso l’appuntamento ai bambini per il 14 gennaio (“Gli dica lei che quella è una cosa per loro, cioè non come questa di oggi ecco…”).
Ho sfoderato la locandina, mi sono presentato (“Sì, certo che sono io questo sul disegno, non vedete gli occhiali rossi e i capelli pochi?”) e gli ho raccontato un paio di cose sullo spettacolo del prossimo mese.
Dall’ultima fila una bimba ha alzato la mano.
Io ho pensato “Dai zio, speriamo che la sai”.
“Volevo chiedere se il Signor Rolla è ancora vivo oppure è morto”
Perfetto. La sapevo. Missione compiuta.
Ci rivediamo qui il 14 febbraio.