Perché lo spettacolo “Il Maestro Rolla” è stato speciale e ci ha fatto crescere ancora.
Per la bellezza assoluta della location settecentesca, perfetta per i nostri costumi e la nostra storia.
Per il significato di quel Salone Teresiano della Biblioteca universitaria in cui il sottoscritto alcuni decenni fa si è seduto ogni mattina del mondo e ha aperto i libri di diritto, ogni giorno fino alla laurea, poi chiusa subito in un cassetto dopo apposito aperitivo celebrativo.
E lo splendore della location si vede anche nelle foto di Andrea Martinez (le trovate tutte qui), a cui come al solito dobbiamo essere grati per come è capace di cogliere l’essenza e il “colore” di ogni nostro viaggio.
Le mie musiciste di Perepepé Classica sono due rocce. Silvia Mangiarotti e Alyona Afonichkina non hanno smesso un minuto di tenere alto il valore artistico e musicale di questo spettacolo e di vegliare sulla verità (o almeno verosimiglianza) storia della mia narrazione. Quando si è in scena per me è facile improvvisare e andare oltre. Loro mi tengono dentro.
E poi la musica. La musica che hanno curato fino all’ultimo istante prima di andare in scena. Perché se Perepepé funziona così bene è perché mette al centro la musica di qualità.
Nessuno mi ha truccato. Nessuno mi ha aiutato col costume. Questo perché le musiciste sono super professioniste, tanto da dedicare anche gli ultimi minuti a perfezionare i minuetti. E così ho fatto del mio meglio da solo ma sono sicuro che con una supervisione femminile, quella spilla da balia che reggeva i pantaloni, ecco, sarebbe stata più stabile. D’altra parte anche il pubblico ha capito benissimo che se fai 250 anni su un monopattino, è possibile che i pantaloni non reggano allo shock. E cadano. O minaccino di farlo.
Spettacolo super speciale perché erano presenti i miei tre professori preferiti. Nando Rotondo che dopo avermi insegnato solo un anno storia alle medie, ora è un mio caro amico e maestro. L’amica prof. di arti Lucrezia Chiofalo con cui meditiamo grandi imprese scenografiche per i prossimi spettacoli miei e suoi e che è stata al centro della vicenda del costume che coinvolge il terzo docente, cioè Nonna Nena.
Lo scorso anno per il debutto di Rolla, avevo chiesto a Nena di farmene uno ma poi mentre lei ci lavorava, me ne avevano prestato un altro, bellissimo (grazie Alessandro!). Quest’anno Lucrezia stessa mi racconta che al Liceo Copernico c’è ancora un costume settecentesco tipo Mozart, fatto personalmente da mia mamma negli anni ’90 per una recita a scuola. Io lo provo ed è perfetto. Decido di fare una sorpresa a mamma invitandola caldamente allo spettacolo. Lei è indecisa e io insisto: devi venire perché c’è una sorpresa. Lei viene, si gode lo spettacolo chiedendosi dove diavolo avesse già visto quel costume così bello e apprende solo alla fine, dalle mie dediche finali, la vera storia. Qualche cleneex ma nulla di che, dai.
I complimenti di Donna Daniela Bonanni e Antonella Campagna che finalmente ci vedono in azione e ogni volta ci incoraggiano a nuove più alte e temerarie imprese.